di Luca Romano - 10 maggio 2012, 17:15
Un altro dramma. Un'altra vittima della crisi economica. Un imprenditore si è tolto la vita sparandosi alla testa nel parcheggio del Santuario di Pompei.
Arcangelo Arpino, 63enne titolare di una impresa edile di Vico Equense, ha lasciato tre lettere: una di scuse ai familiari, un’altra dove parla dei problemi economici legati alla sua attività e un’altra di accuse contro Equitalia.
L'imprenditore, che si è ucciso alle tre di questo pomeriggio, era il titolare di una impresa edile, la "Euro Costruzioni". Si è sparato con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta. È morto poco dopo nell’ospedale di Castellammare di Stabia. Diversi parcheggiatori hanno raccontano di aver visto Arpino all'interno del santuario pochi attimi prima di spararsi. "Aveva con se una cartellina con dei documenti", ha riferito uno degli addetti alla sosta ancora sotto choc per quanto avvenuto.

Arcangelo Arpino, imprenditore 63enne titolare, si è tolto la vita nel parcheggio del santuario. Ha lasciato una lettera di accuse contro Equitalia
Un altro dramma. Un'altra vittima della crisi economica. Un imprenditore si è tolto la vita sparandosi alla testa nel parcheggio del Santuario di Pompei.
Santuario di Pompei
L'imprenditore, che si è ucciso alle tre di questo pomeriggio, era il titolare di una impresa edile, la "Euro Costruzioni". Si è sparato con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta. È morto poco dopo nell’ospedale di Castellammare di Stabia. Diversi parcheggiatori hanno raccontano di aver visto Arpino all'interno del santuario pochi attimi prima di spararsi. "Aveva con se una cartellina con dei documenti", ha riferito uno degli addetti alla sosta ancora sotto choc per quanto avvenuto.
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